
Sabato 20 agosto al Teatro Signorelli viene presentata la mostra collaterale Un viaggio nel Futurismo: da Boccioni a Depero a cura di Simona Bartolena.
Occasione per ripercorrere le istanze, le ragioni e gli esiti di una delle avanguardie più straordinarie del primo Novecento, la mostra propone opere provenienti
da collezioni private e dalla collezione di LeoGalleries di Monza, che a Cortona vengono rese godibili alla visione pubblica, con una sorpresa finale: un dipinto
di D’Anna recentemente acquisito da LeoGalleries, per la prima volta esposto al pubblico.
Un viaggio nel futurismo, da Boccioni a Depero, a cura di Simona Bartolena, è un omaggio all’avanguardia futurista nella città che diede i natali a uno dei
massimi esponenti della prima fase del movimento: Gino Severini. Attraverso una selezione di opere poco viste e appartenenti a collezioni private, il percorso di
mostra mette a fuoco alcuni aspetti importanti del movimento fondato da Filippo Tommaso Marinetti, nei suoi diversi periodi: dalla sua nascita, con un’opera di
Umberto Boccioni in cui è ancora evidente il retaggio della figurazione ottocentesca, fino ai suoi sviluppi più tardi, con alcuni capolavori realizzati dagli
artisti dell’aerofuturismo. Il dinamismo, la velocità, il volo, ma anche l’interazione con il mondo delle arti applicate e della grafica pubblicitaria sono al
centro del racconto della mostra. Protagonisti in questo contesto le opere di Roberto Marcello Baldessari, Fortunato Depero, Giacomo Balla, Gerardo Dottori,
Tullio Crali e Giulio D’Anna. Di quest’ultimo è presente un dipinto mai visto, da scoprire in mostra per la prima volta, dedicato al
Dinamismo di treno e aerei Caproni, risalente al 1935 – 36, recentemente acquisito da LeoGalleries per la propria collezione permanente.
Rumoroso, dinamico, visionario, originale nelle sue molteplici espressioni – racconta la curatrice nel suo testo che accompagna la mostra - il Futurismo segna un momento di rottura e rinnovamento nella scena culturale italiana, in un indispensabile passaggio alla contemporaneità. La sua lezione offrirà importanti motivi di riflessione nelle generazioni successive, costituendo un modello ora da emulare, ora da superare, ora da contrastare e contraddire, ma sempre e comunque da tenere in considerazione. Per molti aspetti, anzi, il Futurismo ha ancora molto da dire anche ai nostri giorni. Negli ultimi anni il ruolo di primo piano nel contesto europeo di questa Avanguardia nata in Italia è stato ampiamente riconosciuto anche a livello internazionale, con importanti studi e grandi mostre nei principali musei del mondo, dal Centre Georges Pompidou di Parigi al Guggenheim di New York.