L’occasione di esporre la Cucitrice di Renato Guttuso, dipinto celeberrimo che appartiene ad un periodo fondamentale dell’artista nel decennio anni Quaranta/Cinquanta del XX secolo, fa sì che si possa creare un dialogo tra due giganti del Novecento, Severini e Guttuso, in uno dei “templi” del Rinascimento, Cortona, attraverso una lettura trasversale e senza tempo di temi universali dell’arte, trascendendo le ideologie politiche e individuando nel passato la genesi intellettuale dei due grandi capolavori novecenteschi, la Maternità di Severini e la suddetta Cucitrice di Guttuso, aspetto che appartiene anche ad un’analisi dell’arte fatta proprio nel Novecento stesso sulla scia del primitivismo ottocentesco. L’interpretazione decisamente plausibile del dipinto di Guttuso, in cui è lecito, senza “dilatazioni” concettualistiche, riconoscere una visione “moderna” e direi anche contemporanea del tema dell’Annunciazione, peraltro non estranea ad una rivisitazione classica di forme e di spazio, è il tema principale, cui si lega la lettura della Maternità di Severini, capolavoro assoluto del 1916, che affronta in chiave primitivista la lezione dei grandi maestri del passato, <applicando> - come scrive lo stesso Severini, <certe regole di composizione rintracciate in più di un maestro>. Due sguardi dentro il Novecento aprendo una grande finestra, elemento simbolico, assai spesso nell’arte connesso alla figura della Vergine e bene indicato nel quadro di Guttuso, sul Quattrocento, secolo amato nel XX e degnamente rappresentato a Cortona. Per la Cucitrice la finestra si apre sull’Annunciazione dipinta da Fra Giovanni detto Angelico per San Domenico a Cortona, e per la Maternità di Luca Signorelli, oggi al Museo Diocesano. Lasciando in questo caso, come in quello dell’Angelico, i capolavori nella loro attuale collocazione, dal momento che è utile anche accompagnare il visitatore nei “luoghi d’eccellenza” di Cortona, il dialogo ha il punto di partenza nella sala dell’Assedio nell’ex convento agostiniano. La possibilità di esporre la Cucitrice è data da prestito fatto da Daria Usiglio Ubaldi Ingrosso, figlia di Renata Usiglio e proprietaria della celebre collezione, un tempo nella galleria milanese “La Colonna” e ora destinata a Cortona. La mostra vuole essere un’anticipazione del grande progetto che vede Cortona di nuovo protagonista dell’arte del Novecento, nonché al centro di circuiti artistici internazionali, riaprendo il grande capitolo, che si lega a Severini e a Nino Franchina, oltre che di molti altri. Spettano a Renata Usiglio e alla figlia Daria Usiglio Ubaldi Ingrosso le nuove interpretazioni della Cucitrice, che in mostra è accompagnata da tre disegni di Guttuso dedicati al tema femminile e appartenenti alla collezione della galleria “La Colonna”. Per creare equilibrio tra le parti, rimanendo coerenti alla scelta di soggetti femminili, si espone anche la Bohémienne, opera giovanile di Severini.
LILETTA FORNASARI